APPUNTI DI VIAGGIO
Mia cugina dipinge. E siccome è un fisico (nel senso che è laureata in fisica e la fisica la insegna) dipinge il mondo con gli occhi di uno scienziato. Quando mi ha mostrato questa composizione, suddivisa tra volti e luoghi a cui questi visi appartengono ho sentito nel cuore i passi leggeri di una danza, una danza fatta di sussurri e voci di malinconia e spensieratezza di sorrisi e capelli e sciolti nel vento di sguardi amorevoli di donne che sono madri, fanciulli acerbe, sguardi consapevoli sul mondo che sulla terra decidono di affacciarsi tenendosi ai margini oppure di buttarcisi a capofitto, bruciando di passione, talvolta, facendosi anche un po’ male. E mi piace immaginare che se questo Tuo omaggio alle “Compagne di viaggio“, sia un modo per ringraziarle di averti donato il loro sguardo sul mondo, sono certa che anche loro siano felici di vedere nell’espressione dei loro occhi una parte di Te. Ringrazio Antonella Maraner, autrice di questo quadro. […]
Che ne dici di rubare all’inverno una giornata di primavera ? Scegli una giornata di sole e raggiungi la cittadina di Chioggia. Passeggia sotto i suoi portici e mentre li percorri prendi, seguendo il tuo istinto, uno dei piccoli vicoli che tanto assomigliano ai carruggi genovesi. Sentirai l’umidità dei muri attraversare la tua giacca, ma non te ne curare e goditi la penombra di quelle piccole vie, fino a che non sbucherai sul mare. Qui fermati e lascia che lo sguardo si perda nel blu fino a non distinguere più dove finisce l’acqua e inizia il cielo. Goditi l’andirivieni di marinai, barche, taxi d’acqua e traghetti e lascia che i raggi del sole asciughino i tuoi vestiti. Quando sentirai fame, fermati al “Barinto”, un suggestivo Wine Bar che sta proprio vicino alla chiesa (info al termine dell’articolo) e brinda con l’ottimo prosecco e i buonissimi Cicchetti (superlativo quello con il baccalà mantecato), mentre osservi il passeggio della piazza. Poi, allegro per l’ottimo cibo e il vino, volgi le spalle a Chioggia e incamminati verso il mare. Ti accoglierà la spiaggia profonda e il sole, alle tue spalle, saprà illuminare i colori intensi, del mare, della sabbia e dei trabucchi. […]
In quel triangolo immaginario che raccoglie i luoghi di questo mio viaggio, che partendo da Siracusa, si spinge a sud lungo la costa orientale, e attraversando la riserva di Vendicari e Marzamemi, porta fino a Capo Passero, là dove il Mar Mediterraneo incontra lo Ionio, per poi proseguire verso est fino a Sicli, Ragusa e poi di nuovo a nord fino a Piazza Armerina, ho incontrato la BELLEZZA – dell’orecchio di Dionisio (a Siracusa), perché la mia voce sussurrata nel suo interno sembrava la melodia di una canzone del Duomo di Ragusa Ibla, quando appare in tutto il suo splendore mentre percorri viale XXV Aprile, perché compare all’improvviso dietro una piccola curva della via, proprio mentre sei intento ad ammirare le facciate dei palazzi signorili che la fiancheggiano – della Contrada di San Lorenzo, con il suo mare di un azzurro così chiaro che sembra di vetro – di – di Capo Passero, dove […]
In questo mio viaggio nella Sicilia del barocco, desiderato, atteso, immaginato e poi realizzato, geograficamente compreso in un ideale triangolo che da Siracusa porta a Porto Palo di Capo Passero, attraverso la Contrada di San Lorenzo e Marzamemi e che costeggia la costa sud viaggiando verso ovest, penetrando nell’entroterra di Scicli, Ragusa, Noto, con una piccola deviazione verso Piazza Armerina, ho portato con me gli affetti a me più cari. E così succede che, mentre percorro questa terra di Sicilia, con la sua storia arroccata all’interno di paesi antichi, quella piazza e la ripida scalinata che porta alla sua chiesa può raccontare, oltre alla sua di storia, anche la vita di chi la percorre con il passo lento del bastone ma la memoria lucida dei ricordi di gioventù. Allora rallento la mia andatura e mi accingo a vivere questo nostro viaggio non solo con i miei occhi ma anche con quelli dei viaggiatori che camminano insieme a me.
Questo non è l’inizio del mio viaggio in Sicilia, ma voglio incominciare proprio da qui, perché i luoghi che ho visitato oggi ne incarnano lo spirito: spensierato ma profondo, allegro senza malinconia, spumeggiante, elegante, soprattutto libero. Mentre scrivo indosso ancora gli orecchni che ho acquistato ai piedi del duomo fatti di finissima ceramica di Caltagirone, argento dorato e pietre dure. Il loro dondolare mi ricorda il grido di stupore quando alla fine di una morbida curva di corso XXV Aprile, mi è apparsa piazza Duomo e la scenografica cattedrale di San Giorgio. Difficile staccarle gli occhi di dosso e così me ne sono stata lì, saltellante e sorridente, lasciando che la sua bellezza riempisse il mio cuore. Ho aggiunto la foto del Circolo di conversazione, costruito nel 1850 dall’aristocrazia cittadina allo scopo di avere un luogo dove poter conversare e trascorrere il tempo. Ora, tralasciando il particolare che la Ragusa bene, lo fece anche per discorrere isolata dalla gente comune, trovo assai utile oltre che stimolante, avere un luogo dove trovare persone interessanti con cui parlare. In effetti, mi ricordo che in Canada, mi rifugiavo spesso nei loro caffé, non solo per l’ottima bevanda, ma anche perché vi incontravo altri […]
Non avere paura… Potresti avere soggezione di questa terra d’Africa, se non riuscissi a sentire il suo amore, potresti pensare di esserti smarrito tra le sue terre, se non guardassi il cielo, potresti sentirti solo, se non riuscissi ad ascoltare il vento. Fermati e ascolta; fermati e respira i suoi odori; fermati e sorridi; fermati e sincronizzati col ritmo del suo tempo; dal “big daddy” è facile, ma ti riuscirà anche dalla spiaggia della costa degli Scheletri battuta dal vento e pure tra le rocce rosse di Twyfelfontein… ti riuscirà in ogni luogo, basta solo connettersi e non avere paura… Non avere paura. Non avere paura del vento, anche quando soffia così forte che la sabbia rossa delle dune ti arriva tra i denti, o quando, improvvisamente immobile, ti schiaccia contro la roccia rossa di Twyfelfontein facendoti mancare il fiato. Non avere paura di restare immobile in mezzo alla steppa del Damaraland dove uomini non ci sono, né animali, solo bassi cespugli spinosi… Non avere paura, quel cielo saprà proteggerti quelle nuvole basse portate in giro dal vento di quota, sapranno darti respiro e la luce e le ombre plasmeranno la natura, tutta intono a te, come un abbraccio affettuoso […]
Cari lettori, eccomi di ritorno da un viaggio indimenticabile, silenzioso e “rumoroso” allo stesso tempo, con un itinerario talmente ricco che mi ha dato la possibilità di incontrare luoghi, persone, terre e cieli infiniti, dove ho potuto sentire il deserto, le anime dei popoli che vi abitano, il parco Etosha, e i fiumi nella striscia di Caprivi, dove ho incontrato me stessa, perché sì, l’Africa sa chi sono io… *** *** *** Ogni settimana pubblicherò alcune pagine del mio diario, Vi porterò attraverso la Namibia, da Windhoek fino al deserto di Sossusvlei, poi su verso nord, fino alla cittadina costiera di Swakopmund e poi ancora verso nord lungo la costa degli Scheletri, per poi piegare verso l’interno ad est per giungere al massiccio rosso di Twyfelfontein e poi via, attraversando il parco Etosha, fino alla striscia di Caprivi con il fiume Okavango, per arrivare alla fine alle spettacolari cascate Vittoria… per sentire, ancora una volta, il profumo dell’Africa. Fate buon viaggio…
1° tappa: Da Windhoek a Sossusvlei Sesriem (Sossusvlei), 4 novembre 2015 La sveglia suona alle 5,00 e non è buio. Un kudu passeggia là fuori tra il rosso del deserto. E’ bellissimo: indossa due enormi orecchie a forma di cono, così grandi che sembrano disegnate per un cartone animato. Tra le antilopi è la mia preferita, ora che lo conosco, non mangerò più la sua carne. Macchina fotografica e videocamera sono pronte, infilo la cinghia che le sorregge sopra le mie spalle, mi affaccio alla finestra e il kudo non c’è già più. Tre facoceri corrono veloci con il loro codino puntato verso il cielo mentre il sole sorge. Sono le 5:30, è tempo di andare, le dune del deserto del Namib mi aspettano… e il vento insieme a loro. **** **** **** Il vento e la luce Ti scrivo dal “Big Daddy” , un papà di sabbia rossa che si affaccia sul lago di sale, da un picco così altro che vedo al di là non solo delle dune, ma della luce. Il vento, leggero, respira lento e lascia la sabbia attaccata alla terra, mentre il sole, schermato dalle nuvole, ci lascia respirare. Che luce quassù che silenzio: i pensieri […]
Castelluccio di Norcia, giugno 2015. Vi scrivo dal fondo del mare delle colline che stanno tutt’intorno a Castelluccio di Norcia, un luogo incantato, mosso dal vento che soffia, incessante, tutto il giorno. Vi scrivo, dalla sua chiesa in cima alla collina, così piccola, che pare una nicchia dove rifugiarsi quando il vento soffia troppo forte. Vi scrivo dalle sue vie, dai suoi profumi di lenticchie e di fiori, dallo sguardo, vigile, del monte Vettore che sorveglia, grigio, il verde delle sue colline. Vi scrivo da un cielo blu e da una notte così stellata che pare sia africana. Vi scrivo dall’Italia degli Appennini che sorprende per i suoi borghi, i colori, la natura, la gente. Vi scrivo perché ho incontrato persone delicate che mi hanno fermato per le vie, offrendomi i loro racconti. Vi scrivo perché ho incontrato il silenzio dei monti, che si è fatto da parte, lasciando trasportare al vento i suoni della vita… L’ANIMA E IL VENTO Saprà fare un buon lavoro quel vento improvviso che investe, potente, le parole che scrivo su pezzi d carta di fortuna. Io sono quelle parole che viaggiano nell’aria e che sono la parte più intima della mia anima. Guardo, talvolta, […]
Se ti sdrai, nel buio della notte, sulla spiaggia che si affaccia sul Golfo dell’Oman circondata da rocce rosse come il sole al tramonto e guardi il cielo, vedrai così tante stelle da rimanere senza parole; se ti siedi sul tappeto persiano nella moschea di Muscat, scalzo e con i piedi rivolti all’indietro, potrai ammirare i marmi di Carrara e cristalli dei lampadari e rimarrai senza parole; se dopo aver visitato Nizwa e Bahla, incontrerai l’imponente castello di Jabreen (costruito nel 1675), da cui gli antichi studiavano le stelle, dovrai chiedere alla guida di allungare la visita ancora di un po’; se poi avrai coraggio e trascorrerai una notte nel deserto di Wahiba, quel deserto di dune rosse che si muovono con il vento, penserai che quel profumo inaspettato sia frutto della tua immaginazione e non l’odore di quella sabbia bruciata dal sole; e quando vedrai le oasi spuntare all’improvviso tra le gole dei canyon così alti da non vederne la fine, non potrai che tuffarti in quelle acque immobili, verdi come le palme che vivono sulla riva; E quando sarai di nuovo a casa scoprirai che il sussurro del vento che soffiava tra quelle rocce rosse, ti ha raggiunto […]
POESIE
Mia cugina dipinge. E siccome è un fisico (nel senso che è laureata in fisica e la fisica la insegna) dipinge il mondo con gli occhi di uno scienziato. Quando mi ha mostrato questa composizione, suddivisa tra volti e luoghi a cui questi visi appartengono ho sentito nel cuore i passi leggeri di una danza, una danza fatta di sussurri e voci di malinconia e spensieratezza di sorrisi e capelli e sciolti nel vento di sguardi amorevoli di donne che sono madri, fanciulli acerbe, sguardi consapevoli sul mondo che sulla terra decidono di affacciarsi tenendosi ai margini oppure di buttarcisi a capofitto, bruciando di passione, talvolta, facendosi anche un po’ male. E mi piace immaginare che se questo Tuo omaggio alle “Compagne di viaggio“, sia un modo per ringraziarle di averti donato il loro sguardo sul mondo, sono certa che anche loro siano felici di vedere nell’espressione dei loro occhi una parte di Te. Ringrazio Antonella Maraner, autrice di questo quadro. […]
Parigi, 22 maggio 2014, Gallerie Ropac, mostra di Alex Katz, ultimo guru dell’arte pop: rimango talmente affascinata dai suoi visi che, tornata in albergo, scrivo “I tratti del tuo viso” (che entra tra le poesie finaliste del Festival Poetico “Il Federiciano” del 2017 e viene pubblicata da Aletti Editore). Penso che il modo più suggestivo di trasmettere questa mia poesia sia un breve video, nel quale i suoi quadri e le mie parole danno vita a una nuova emozione.
Con un’acquamarina le chiese di sposarla in una notte madrilena piena di stelle mentre la musica jazz di Joacquìn Chacòn e Mariano Dìaz faceva una pausa di silenzio; lei rispose con gli occhi e un bacio delicato sulle labbra disse, sì. Il Café Central in Plaza del Angel con le sue porte rosse i vetri affumicati le luci soffuse il vociare allegro del madrileno sorridente sì, quel Café Central, a più di due ore di volo da casa, sì, quelle luci quella musica quell’atmosfera rilassata quell’aria metropolitana e un po’ decadente, erano il luogo perfetto. E quell’uomo dagli occhi chiari il sorriso timido e lo sguardo deciso, sì, quest’uomo conosciuto da tempo ma scoperto da poco sì, era lui. E, nella notte, le dita delle loro mani intrecciate, con la pietra chiara come i suoi occhi, univano nella promessa i loro cuori innamorati. Madrid, 6 novembre 2014.
In questo sabato piovoso, nell’intimità raccolta dell’atelier di Maurizio Boscheri, sento esplodere, improvviso e gioioso, il suo mondo colorato: occhi, musi, zampe di animali feroci, penzolano morbide dagli alberi insieme a farfalle leggere, foglie, raganelle abbracciate a rami sottili uccelli dalle piume gentili armonie di verdi cieli che sembrano acqua zebre in bianco e nero, insieme a magnifici uccelli colorati. D’improvviso, un battito d’ali vicino al collo mi fa voltare il viso verso quel branco di lupi sulla neve che mi guardano fisso per raccontare la loro storia. C’era un volta … Come in un film l’ala del tucano scopre un bellissimo fiore e mi ritrovo nella giungla tropicale tra animali parlanti, luccichii e il profumo del cielo. I colori liquidi e la musica dei versi degli animali mi fa sprofondare nella giungla. C’era una volta, una città grigia come tante … Mi volto, e con la mente incantata, vedo sbocciare, tutto intorno a me, il mondo incantato di Maurizio Boscheri. Rovereto, 14 maggio 2016
Bagliori di sentimenti nascosti esplodono, divertiti, nel gesto di una mano nel sorriso affettuoso camuffato d’amicizia nello sguardo d’intesa distolto con audacia. E sorride, l’Amore, allegro di novità, quel brivido improvviso che attraversa il corpo, invade la mente, distoglie dalla tristezza. E ride, l’Amore, quando, temerario, ti investe di calore e ti toglie la paura di essere felice.
LIBRI
Incontrai i PUPPETS (burattini lavorati a maglia della grandezza di un dito) nel mercato di Toscolano Maderno la vigilia di ferragosto del 2011, mentre passeggiavo sul lungolago. Da un’anonima scatola di cartone ne scelsi 10: uno solo era umano, portava un vestito verde , gli occhiali e i capelli bianchi raccolti in una cipolla: diventerà Mrs. Green; gli altri 9, tutti animali, tutti diversi e dal musetto simpatico, saranno: – Baldo, il cane che adora gli spaghetti, – Lucy, il topino amico del procione Freddy, – Freddy, il pescatore, amico di Lucy, – Leda, il cigno bianco che ama la musica, ma che non sa cantare, – Shila, la maestra d’inglese, – gli inseparabili Lama & Camel (cammello) che parlano solo spagnolo, – Sara, il grazioso gatto newyorkese e, per finire, – Jack, il “bad cat” . E tutti insieme vivranno nello Utah, nella fattoria di Mrs. Green !! * L’inglese, la sceneggiatura, il teatrino: in quel periodo frequentavo il Wall Street Institute e ogni mercoledì sera era “social club”, ovvero, un’attività ricreativa di gruppo e che la teacher Linda lasciava aperta anche a iniziative provenienti dagli studenti. E’ così che pensai che se avessi scritto il copione in inglese, i miei […]
ECCO COME COSTRUIRE I PUPPETS: Istruzioni per la stampa: Stampa questo file e poi, per avere l’altro lato dell’animale (a specchio, in modo poi da potere incollare le due facce e avere l’animale fronte-retro), vai in menù stampa, alla voce orientamento, scegli layout di anteprima, spunta, capovolgi orizzontalmente stampa. ora costruisci: Prendi un bastoncino (quelli dei ghiaccioli vanno benissimo), mettilo tra le due parti dell’animale, incolla le due facce con in mezzo il bastoncino e avrai il puppet. Di seguito trovi tutti gli animali della fattoria: buon divertimento!!
ECCO COME COSTRUIRE GLI SFONDI: a) Materiale e istruzioni: – acquista in cartoleria una serie di cartoncini di diverso colore (la misura ideale potrebbe essere 1 metro di larghezza e 70 cm di altezza): per avere un’idea puoi aiutarti con il libro, rosa per la cucina, azzurro per il lago, ma puoi scegliere qualsiasi colore da abbinare a qualsiasi luogo: che ne dici di un bel verde scuro per la foresta, o di un bel giallo per le giornate di sole ? * * * – pennarelli, matite colorate, un pennarello nero grosso per fare le scritte: se non vuoi seguire la storia del libro, ma ti piace inventarne una tutta tua, libera la fantasia: sul cartoncino puoi disegnare quello che vuoi, ma attenzione al tema: se hai deciso che il cartoncino verde scuro serve per la foresta, allora potrai disegnarci sopra tutto quello che puoi trovare in una foresta, come per esempio, bei pini verdi, funghi colorati, farfalle, coccinelle rosse, volpi … ogni luogo ha i suoi abitanti e se pensi di non essere sicuro, chiedi alla mamma o ai tuoi amici, o cerca nel tuo libro di scienze !! Solo così verrà un bel lavoro. Vedrai sarà facilissimo!! […]
11 dicembre 2012, sulla strada davanti all’ingresso della libreria Kolibri (peccato che ora non esista più), un cartellone con una luna sonnacchiosa recitava: martedì 11 dicembre ore 17.00 presso la libreria Kolibri di Bolzano, in via della Rena, 17 “Teatrino in lingua inglese per piccoli amanti della natura: Cristina Sperandio anima i personaggi della fattoria di Mrs. Green“ Fantastico, la libreria Kolibri ospitò me e la “mia” insegnate d’inglese Linda quel pomeriggio di dicembre. I bambini ascoltavano affascinati, osservavano il mappamondo illuminato per vedere dove fosse quella terra lontana, oltre l’oceano, chiamata, Utah e i più grandi “sapevano” perché il Bad Cat fosse “bad” (eh già, anche lui voleva far parte della fattoria e si sentiva solo , laggiù, nel bosco …). Quando le tende del teatro si aprirono e la musca di Vivaldi suonò le sue note, calò il silenzio e lo spettacolo ebbe inizio. La notte con la luna e le stelle guardavano dall’alto gli animali della fattoria, Leda, dal cielo, dava il meteo e chiamava gli animali per la english lesson, il Camel non voleva saperne di mettersi a dieta, e Freddy, il procione, …. caspita che difficile pescare il big fish …. Chiuso il sipario, tutti […]
In una fresca serata di fine estate, Francesca, titolare dello Studio Deva, beauty and soul space, a Bolzano in piazza delle Erbe 3, mi chiese di partecipare al Suo progetto; ovvero la creazione di uno spazio per il benessere del corpo, mente e anima. Nacque Raccontare una storia Cinque pomeriggi insieme ai bambini per imparare a raccontare una storia, dall’ideazione alla messa in scena. 1° e 2° incontro: presentazione dei puppets, quelli del libro “Life at the farm of Mrs. Green”, in modo che ogni bambino possa scegliere il suo preferito; creazione dei puppets (link) con cartoncino e bastoncini; ambientazione della storia; ideazione della trama: “… è il compleanno di Mrs. Green e tutti gli animali vogliono organizzare una festa; ognuno di loro avrà un compito (chi si occuperà della torta, chi dei regali, chi degli addobbi …) e tutti insieme coopereranno per organizzare la più bella festa di compleanno che si sia mai vista nella contea“; i bambini verranno lasciati liberi di ideare la trama preferita, ma pur sempre sotto la mia guida per evitare che si perdano e in modo che riescano ad arrivare alla messa in scena finale; contestualmente alla ideazione della trama, verranno distribuiti dei cartoncini […]