APPUNTI DI VIAGGIO
Ci sono luoghi che sono ombre, luce accecante, sussurro di vento e tempesta di pioggia e poi di nuovo sole, brezza, nuvole in corsa in cerca di luoghi lontani, grigio, verde, giallo di petali strapazzati dal vento, cielo azzurro e grigio di roccia e i miei passi che li attraversano. Così è Campo Imperatore accarezzato dalla brezza, battuto dal vento, accecato dal sole, inondato di pioggia, di neve, scivoloso di ghiaccio, mutevole e bellissimo, in ogni stagione, in ogni tempo. L’ho attraversato, d’estate, ne ho raggiunto la cima con l’osservatorio astronomico d’Abruzzo che fa da sentinella. E lì mi sono fermata, insieme al vento, alla luce, a me stessa. Perché Campo Imperatore, con la sua cima, il vento, i suoi colori e le sue forme mi ha accolto, abbracciandomi stretto stretto, fino a togliermi il respiro e lasciando liberi i miei pensieri più belli. Li ho raccolti in un video che puoi guardare cliccando qui → Campo Imperatore – SD 480p
Sì, è vero, ho avuto paura. Mi è parso di vedere il tuo sorriso tra le tue ceneri rapite dal vento che ti ha fatto volare in alto, sopra il mio sguardo, più vicino al cielo. Mi è parso che anche il sole, bucando quelle nuvole gonfie di pioggia, abbia voluto salutarti inondando di luce le mura del castello e il torrione da cui hai preso il volo. Mi è sembrato che i nostri respiri si fossero fermati per un istante, giusto il tempo di un battito di ciglia, rapiti dal pianto, dai ricordi, dalla nostra tristezza. Ho indietreggiato sì, è vero, ho avuto paura quando ho sentito le tue ceneri scivolare fuori dall’urna e salutare uno ad uno, noi che siamo venuti a stringerci intorno a te. Mi hai chiesto di lasciarti andare e io, piangendo, ti ho guardato affrontare il vento, allontanarti sopra i rami degli alberi, adagiarti sulla terra e mischiarti ad essa. E ora, con l’aiuto di Madre Natura, crescerai albero, o cespuglio o frutto o fungo. E sono sicura, che quando camminerò su questa Terra, tra questi vigneti, rocce porfiriche, alberi di mele, vedrò ancora il tuo sorriso e i tuoi occhi immensi spalancati sulla […]
Felice io, con i pantaloni arrotolati fino alle ginocchia e i piedi tra le conchiglie, i pensieri portati via dal vento e la testa libera di sorridere come fanno i bambini, per il vento che vorrebbe portarmi via il berretto, ma che non ce la fa, per la sabbia appiccicata alle dita dei piedi e molta anche ai capelli anche se sdraiata, no, non mi sono messa, per aver corso a perdifiato sullo scanno Cavallari fino ad raggiungerne il dosso centrale, perché, al di là, ho visto gli alberi della nave che navigava nella laguna e volevo raggiungerla, per scattare questa foto per quelle boe gialle portate dal mare, perché, guadandole, ci ho immaginato storie di pirati e tesori sommersi e soprattutto per questa barca piena di sabbia e sale che ho incontrato durante il mio cammino, per essermi seduta dentro e averla immaginata una scialuppa in grado di reggere ogni mare, per averla fatta accostare a riva e, lentamente, uno ad uno, per avervi fatto salire tutti i miei sogni, per non farli affondare mai. Info per te: Cos’è uno scanno: è un’isola larga da qualche decina a qualche centinaio di metri e lunga a volte chilometri, formata dalla sabbia portata in […]
Dice la Notte: ti osservo e ti vedo, sì, vedo i tuoi occhi luminosi aperti sul mondo, curiosi, voraci, quasi febbrili nel loro non fermarsi mai. Mi guardano, fissano il cielo la cupola del duomo i cartelloni dei vecchi cinema e poi si fermano immobili su quella collina lontano da cui si erge, luminosa, la stella di venere. E li vedo appoggiarsi su quella scia luminosa di stella immaginando il futuro, altri viaggi, altre luci. Perché il Viaggiatore è così, alla ricerca di un sogno nascosto dentro ad un’emozione. Info per te: ho scritto questa poesia seduta sul pontile di un trabocco in una di quelle notte estive dove tutto appare possibile e dove l’emozione del momento mi ha dettato queste parole. Se anche tu sei un viaggiatore e ti va di esplorare l’Abruzzo, leggi il mio diario.
Se ti siedi su una panca in legno guardando il mare l’orizzonte e il trabocco che sta tra te e l’inizio del cielo, i pali a palafitta che lo sorreggono ti sembreranno lunghe zampe di ragno sottili, flessibili, agili nella tempesta, resistenti al mare, al vento, alle onde, alle burrasche. E se poi percorrerai il suo pontile, ti sembrerà di non riuscire a camminare su quale zampe barcollanti, ma appena passata la paura iniziale ti sentirai al sicuro e con passo deciso arriverai fino alla fine. Sbricerai attraverso i vetri e vi troverai reti ami carrucole funi arnesi da lavoro e nessun umano. Ma quando starai per andare via un’ombra attrarrà la tua attenzione e sulle antenne che sostengono l’ampia rete ci vedrai un uomo che, affidandosi all’agilità delle sue membra, starà cucendo, con ago e filo, le strette maglie di quella rete. Info per te: la Costa dei Trabocchi è quella parte del litorale Adriatico della provincia di Chieti, tra Ortona e Vasto, in Abruzzo. Deve il suo nome alle costruzioni che si ergono sul mare, i trabocchi appunto. Sono delle macchine da pesca posizionate su palafitte, alcune tutt’ora funzionanti, come il trabocco di Punta Aderci, molti convertiti […]
Non avere paura… Potresti avere soggezione di questa terra d’Africa, se non riuscissi a sentire il suo amore, potresti pensare di esserti smarrito tra le sue terre, se non guardassi il cielo, potresti sentirti solo, se non riuscissi ad ascoltare il vento. Fermati e ascolta; fermati e respira i suoi odori; fermati e sorridi; fermati e sincronizzati col ritmo del suo tempo; dal “big daddy” è facile, ma ti riuscirà anche dalla spiaggia della costa degli Scheletri battuta dal vento e pure tra le rocce rosse di Twyfelfontein… ti riuscirà in ogni luogo, basta solo connettersi e non avere paura… Non avere paura. Non avere paura del vento, anche quando soffia così forte che la sabbia rossa delle dune ti arriva tra i denti, o quando, improvvisamente immobile, ti schiaccia contro la roccia rossa di Twyfelfontein facendoti mancare il fiato. Non avere paura di restare immobile in mezzo alla steppa del Damaraland dove uomini non ci sono, né animali, solo bassi cespugli spinosi… Non avere paura, quel cielo saprà proteggerti quelle nuvole basse portate in giro dal vento di quota, sapranno darti respiro e la luce e le ombre plasmeranno la natura, tutta intono a te, come un abbraccio affettuoso […]
Cari lettori, eccomi di ritorno da un viaggio indimenticabile, silenzioso e “rumoroso” allo stesso tempo, con un itinerario talmente ricco che mi ha dato la possibilità di incontrare luoghi, persone, terre e cieli infiniti, dove ho potuto sentire il deserto, le anime dei popoli che vi abitano, il parco Etosha, e i fiumi nella striscia di Caprivi, dove ho incontrato me stessa, perché sì, l’Africa sa chi sono io… *** *** *** Ogni settimana pubblicherò alcune pagine del mio diario, Vi porterò attraverso la Namibia, da Windhoek fino al deserto di Sossusvlei, poi su verso nord, fino alla cittadina costiera di Swakopmund e poi ancora verso nord lungo la costa degli Scheletri, per poi piegare verso l’interno ad est per giungere al massiccio rosso di Twyfelfontein e poi via, attraversando il parco Etosha, fino alla striscia di Caprivi con il fiume Okavango, per arrivare alla fine alle spettacolari cascate Vittoria… per sentire, ancora una volta, il profumo dell’Africa. Fate buon viaggio…
1° tappa: Da Windhoek a Sossusvlei Sesriem (Sossusvlei), 4 novembre 2015 La sveglia suona alle 5,00 e non è buio. Un kudu passeggia là fuori tra il rosso del deserto. E’ bellissimo: indossa due enormi orecchie a forma di cono, così grandi che sembrano disegnate per un cartone animato. Tra le antilopi è la mia preferita, ora che lo conosco, non mangerò più la sua carne. Macchina fotografica e videocamera sono pronte, infilo la cinghia che le sorregge sopra le mie spalle, mi affaccio alla finestra e il kudo non c’è già più. Tre facoceri corrono veloci con il loro codino puntato verso il cielo mentre il sole sorge. Sono le 5:30, è tempo di andare, le dune del deserto del Namib mi aspettano… e il vento insieme a loro. **** **** **** Il vento e la luce Ti scrivo dal “Big Daddy” , un papà di sabbia rossa che si affaccia sul lago di sale, da un picco così altro che vedo al di là non solo delle dune, ma della luce. Il vento, leggero, respira lento e lascia la sabbia attaccata alla terra, mentre il sole, schermato dalle nuvole, ci lascia respirare. Che luce quassù che silenzio: i pensieri […]
Castelluccio di Norcia, giugno 2015. Vi scrivo dal fondo del mare delle colline che stanno tutt’intorno a Castelluccio di Norcia, un luogo incantato, mosso dal vento che soffia, incessante, tutto il giorno. Vi scrivo, dalla sua chiesa in cima alla collina, così piccola, che pare una nicchia dove rifugiarsi quando il vento soffia troppo forte. Vi scrivo dalle sue vie, dai suoi profumi di lenticchie e di fiori, dallo sguardo, vigile, del monte Vettore che sorveglia, grigio, il verde delle sue colline. Vi scrivo da un cielo blu e da una notte così stellata che pare sia africana. Vi scrivo dall’Italia degli Appennini che sorprende per i suoi borghi, i colori, la natura, la gente. Vi scrivo perché ho incontrato persone delicate che mi hanno fermato per le vie, offrendomi i loro racconti. Vi scrivo perché ho incontrato il silenzio dei monti, che si è fatto da parte, lasciando trasportare al vento i suoni della vita… L’ANIMA E IL VENTO Saprà fare un buon lavoro quel vento improvviso che investe, potente, le parole che scrivo su pezzi d carta di fortuna. Io sono quelle parole che viaggiano nell’aria e che sono la parte più intima della mia anima. Guardo, talvolta, […]
Se ti sdrai, nel buio della notte, sulla spiaggia che si affaccia sul Golfo dell’Oman circondata da rocce rosse come il sole al tramonto e guardi il cielo, vedrai così tante stelle da rimanere senza parole; se ti siedi sul tappeto persiano nella moschea di Muscat, scalzo e con i piedi rivolti all’indietro, potrai ammirare i marmi di Carrara e cristalli dei lampadari e rimarrai senza parole; se dopo aver visitato Nizwa e Bahla, incontrerai l’imponente castello di Jabreen (costruito nel 1675), da cui gli antichi studiavano le stelle, dovrai chiedere alla guida di allungare la visita ancora di un po’; se poi avrai coraggio e trascorrerai una notte nel deserto di Wahiba, quel deserto di dune rosse che si muovono con il vento, penserai che quel profumo inaspettato sia frutto della tua immaginazione e non l’odore di quella sabbia bruciata dal sole; e quando vedrai le oasi spuntare all’improvviso tra le gole dei canyon così alti da non vederne la fine, non potrai che tuffarti in quelle acque immobili, verdi come le palme che vivono sulla riva; E quando sarai di nuovo a casa scoprirai che il sussurro del vento che soffiava tra quelle rocce rosse, ti ha raggiunto […]
POESIE
Sì, è vero, ho avuto paura. Mi è parso di vedere il tuo sorriso tra le tue ceneri rapite dal vento che ti ha fatto volare in alto, sopra il mio sguardo, più vicino al cielo. Mi è parso che anche il sole, bucando quelle nuvole gonfie di pioggia, abbia voluto salutarti inondando di luce le mura del castello e il torrione da cui hai preso il volo. Mi è sembrato che i nostri respiri si fossero fermati per un istante, giusto il tempo di un battito di ciglia, rapiti dal pianto, dai ricordi, dalla nostra tristezza. Ho indietreggiato sì, è vero, ho avuto paura quando ho sentito le tue ceneri scivolare fuori dall’urna e salutare uno ad uno, noi che siamo venuti a stringerci intorno a te. Mi hai chiesto di lasciarti andare e io, piangendo, ti ho guardato affrontare il vento, allontanarti sopra i rami degli alberi, adagiarti sulla terra e mischiarti ad essa. E ora, con l’aiuto di Madre Natura, crescerai albero, o cespuglio o frutto o fungo. E sono sicura, che quando camminerò su questa Terra, tra questi vigneti, rocce porfiriche, alberi di mele, vedrò ancora il tuo sorriso e i tuoi occhi immensi spalancati sulla […]
Dice la Notte: ti osservo e ti vedo, sì, vedo i tuoi occhi luminosi aperti sul mondo, curiosi, voraci, quasi febbrili nel loro non fermarsi mai. Mi guardano, fissano il cielo la cupola del duomo i cartelloni dei vecchi cinema e poi si fermano immobili su quella collina lontano da cui si erge, luminosa, la stella di venere. E li vedo appoggiarsi su quella scia luminosa di stella immaginando il futuro, altri viaggi, altre luci. Perché il Viaggiatore è così, alla ricerca di un sogno nascosto dentro ad un’emozione. Info per te: ho scritto questa poesia seduta sul pontile di un trabocco in una di quelle notte estive dove tutto appare possibile e dove l’emozione del momento mi ha dettato queste parole. Se anche tu sei un viaggiatore e ti va di esplorare l’Abruzzo, leggi il mio diario.
Mia cugina dipinge. E siccome è un fisico (nel senso che è laureata in fisica e la fisica la insegna) dipinge il mondo con gli occhi di uno scienziato. Quando mi ha mostrato questa composizione, suddivisa tra volti e luoghi a cui questi visi appartengono ho sentito nel cuore i passi leggeri di una danza, una danza fatta di sussurri e voci di malinconia e spensieratezza di sorrisi e capelli e sciolti nel vento di sguardi amorevoli di donne che sono madri, fanciulli acerbe, sguardi consapevoli sul mondo che sulla terra decidono di affacciarsi tenendosi ai margini oppure di buttarcisi a capofitto, bruciando di passione, talvolta, facendosi anche un po’ male. E mi piace immaginare che se questo Tuo omaggio alle “Compagne di viaggio“, sia un modo per ringraziarle di averti donato il loro sguardo sul mondo, sono certa che anche loro siano felici di vedere nell’espressione dei loro occhi una parte di Te. Ringrazio Antonella Maraner, autrice di questo quadro. […]
Parigi, 22 maggio 2014, Gallerie Ropac, mostra di Alex Katz, ultimo guru dell’arte pop: rimango talmente affascinata dai suoi visi che, tornata in albergo, scrivo “I tratti del tuo viso” (che entra tra le poesie finaliste del Festival Poetico “Il Federiciano” del 2017 e viene pubblicata da Aletti Editore). Penso che il modo più suggestivo di trasmettere questa mia poesia sia un breve video, nel quale i suoi quadri e le mie parole danno vita a una nuova emozione.
Con un’acquamarina le chiese di sposarla in una notte madrilena piena di stelle mentre la musica jazz di Joacquìn Chacòn e Mariano Dìaz faceva una pausa di silenzio; lei rispose con gli occhi e un bacio delicato sulle labbra disse, sì. Il Café Central in Plaza del Angel con le sue porte rosse i vetri affumicati le luci soffuse il vociare allegro del madrileno sorridente sì, quel Café Central, a più di due ore di volo da casa, sì, quelle luci quella musica quell’atmosfera rilassata quell’aria metropolitana e un po’ decadente, erano il luogo perfetto. E quell’uomo dagli occhi chiari il sorriso timido e lo sguardo deciso, sì, quest’uomo conosciuto da tempo ma scoperto da poco sì, era lui. E, nella notte, le dita delle loro mani intrecciate, con la pietra chiara come i suoi occhi, univano nella promessa i loro cuori innamorati. Madrid, 6 novembre 2014.
LIBRI
Incontrai i PUPPETS (burattini lavorati a maglia della grandezza di un dito) nel mercato di Toscolano Maderno la vigilia di ferragosto del 2011, mentre passeggiavo sul lungolago. Da un’anonima scatola di cartone ne scelsi 10: uno solo era umano, portava un vestito verde , gli occhiali e i capelli bianchi raccolti in una cipolla: diventerà Mrs. Green; gli altri 9, tutti animali, tutti diversi e dal musetto simpatico, saranno: – Baldo, il cane che adora gli spaghetti, – Lucy, il topino amico del procione Freddy, – Freddy, il pescatore, amico di Lucy, – Leda, il cigno bianco che ama la musica, ma che non sa cantare, – Shila, la maestra d’inglese, – gli inseparabili Lama & Camel (cammello) che parlano solo spagnolo, – Sara, il grazioso gatto newyorkese e, per finire, – Jack, il “bad cat” . E tutti insieme vivranno nello Utah, nella fattoria di Mrs. Green !! * L’inglese, la sceneggiatura, il teatrino: in quel periodo frequentavo il Wall Street Institute e ogni mercoledì sera era “social club”, ovvero, un’attività ricreativa di gruppo e che la teacher Linda lasciava aperta anche a iniziative provenienti dagli studenti. E’ così che pensai che se avessi scritto il copione in inglese, i miei […]
ECCO COME COSTRUIRE I PUPPETS: Istruzioni per la stampa: Stampa questo file e poi, per avere l’altro lato dell’animale (a specchio, in modo poi da potere incollare le due facce e avere l’animale fronte-retro), vai in menù stampa, alla voce orientamento, scegli layout di anteprima, spunta, capovolgi orizzontalmente stampa. ora costruisci: Prendi un bastoncino (quelli dei ghiaccioli vanno benissimo), mettilo tra le due parti dell’animale, incolla le due facce con in mezzo il bastoncino e avrai il puppet. Di seguito trovi tutti gli animali della fattoria: buon divertimento!!
ECCO COME COSTRUIRE GLI SFONDI: a) Materiale e istruzioni: – acquista in cartoleria una serie di cartoncini di diverso colore (la misura ideale potrebbe essere 1 metro di larghezza e 70 cm di altezza): per avere un’idea puoi aiutarti con il libro, rosa per la cucina, azzurro per il lago, ma puoi scegliere qualsiasi colore da abbinare a qualsiasi luogo: che ne dici di un bel verde scuro per la foresta, o di un bel giallo per le giornate di sole ? * * * – pennarelli, matite colorate, un pennarello nero grosso per fare le scritte: se non vuoi seguire la storia del libro, ma ti piace inventarne una tutta tua, libera la fantasia: sul cartoncino puoi disegnare quello che vuoi, ma attenzione al tema: se hai deciso che il cartoncino verde scuro serve per la foresta, allora potrai disegnarci sopra tutto quello che puoi trovare in una foresta, come per esempio, bei pini verdi, funghi colorati, farfalle, coccinelle rosse, volpi … ogni luogo ha i suoi abitanti e se pensi di non essere sicuro, chiedi alla mamma o ai tuoi amici, o cerca nel tuo libro di scienze !! Solo così verrà un bel lavoro. Vedrai sarà facilissimo!! […]
11 dicembre 2012, sulla strada davanti all’ingresso della libreria Kolibri (peccato che ora non esista più), un cartellone con una luna sonnacchiosa recitava: martedì 11 dicembre ore 17.00 presso la libreria Kolibri di Bolzano, in via della Rena, 17 “Teatrino in lingua inglese per piccoli amanti della natura: Cristina Sperandio anima i personaggi della fattoria di Mrs. Green“ Fantastico, la libreria Kolibri ospitò me e la “mia” insegnate d’inglese Linda quel pomeriggio di dicembre. I bambini ascoltavano affascinati, osservavano il mappamondo illuminato per vedere dove fosse quella terra lontana, oltre l’oceano, chiamata, Utah e i più grandi “sapevano” perché il Bad Cat fosse “bad” (eh già, anche lui voleva far parte della fattoria e si sentiva solo , laggiù, nel bosco …). Quando le tende del teatro si aprirono e la musca di Vivaldi suonò le sue note, calò il silenzio e lo spettacolo ebbe inizio. La notte con la luna e le stelle guardavano dall’alto gli animali della fattoria, Leda, dal cielo, dava il meteo e chiamava gli animali per la english lesson, il Camel non voleva saperne di mettersi a dieta, e Freddy, il procione, …. caspita che difficile pescare il big fish …. Chiuso il sipario, tutti […]
In una fresca serata di fine estate, Francesca, titolare dello Studio Deva, beauty and soul space, a Bolzano in piazza delle Erbe 3, mi chiese di partecipare al Suo progetto; ovvero la creazione di uno spazio per il benessere del corpo, mente e anima. Nacque Raccontare una storia Cinque pomeriggi insieme ai bambini per imparare a raccontare una storia, dall’ideazione alla messa in scena. 1° e 2° incontro: presentazione dei puppets, quelli del libro “Life at the farm of Mrs. Green”, in modo che ogni bambino possa scegliere il suo preferito; creazione dei puppets (link) con cartoncino e bastoncini; ambientazione della storia; ideazione della trama: “… è il compleanno di Mrs. Green e tutti gli animali vogliono organizzare una festa; ognuno di loro avrà un compito (chi si occuperà della torta, chi dei regali, chi degli addobbi …) e tutti insieme coopereranno per organizzare la più bella festa di compleanno che si sia mai vista nella contea“; i bambini verranno lasciati liberi di ideare la trama preferita, ma pur sempre sotto la mia guida per evitare che si perdano e in modo che riescano ad arrivare alla messa in scena finale; contestualmente alla ideazione della trama, verranno distribuiti dei cartoncini […]