La mia prima volta in Africa fu il Sudafrica ed era l’ottobre del 2009;
poi ci furono la Tanzania, il Ruanda e i gorilla dell’Uganda e poi ancora la bellissima Namibia, con le sue dune, gli Himba, l’oceano e la verdissima striscia di Caprivi, e poi ancora la Tanzania del Ngoro Ngoro e del Serengeti. Ma mai mi sentì così a casa come in Sudafrica e nessuna navigazione fu più emozionante di quella sul fiume Zambesi fino al punto in cui le sue acque saltano nelle cascate Vittoria. E così non posso che dire
Sei bella Africa
Sei bella Africa,
quando, accovacciata sotto il sole,
attendi, paziente,
l’ombra della sera
o quando, elegante,
lasci sussurrare il vento tra i rami delle acacie,
o quando mi lasci scoprire tra i tuoi colori
le strisce sottili dell’acqua,
i sentieri, come morbidi curve di donna,
o quando, violenta,
mi costringi a fermarmi per ascoltare i tuoi rumori,
o quando,
con un sussurro d’incanto,
dall’alto della table mountain
mi mostri il mare, il corno, l’aria azzurra di sole,
che, in un turbinio festoso,
mi sfiora
mi pizzica
mi spinge a volare in alto
verso cieli sconosciuti
bush misteriosi
uomini di terre incantate
alberi infiniti di jacaranda di una San Francisco africana (Pretoria),
o verso il canto dei neri tra le pareti dei locali notturni di Cape Town.
Sei bella Africa
quando mi porti,
leggera come un soffio,
dentro la tua anima,
tra le vie di strade colorate,
tra le forme esuberanti delle donne di colore
e quando,
seducente come occhi di velluto,
mi racconti di Te.