1° tappa: Da Windhoek a Sossusvlei

Sesriem (Sossusvlei), 4 novembre 2015

La sveglia suona alle 5,00 e non è buio. Un kudu passeggia là fuori tra il rosso del deserto. E’ bellissimo: indossa due enormi orecchie a forma di cono, così grandi che sembrano disegnate per un cartone animato. Tra le antilopi è la mia preferita, ora che lo conosco, non mangerò più la sua carne.
Macchina fotografica e videocamera sono pronte, infilo la cinghia che le sorregge sopra le mie spalle, mi affaccio alla finestra e il kudo non c’è già più.
 Tre facoceri corrono veloci con il loro codino puntato verso il cielo mentre il sole sorge.

Sono le 5:30, è tempo di andare, le dune del deserto del Namib mi aspettano… e il vento insieme a loro.
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Il vento e la luce
Ti scrivo dal “Big Daddy” ,
un papà di sabbia rossa che si affaccia sul lago di sale,
 da un picco così altro
 che vedo al di là 
non solo delle dune, 
ma della luce.
Il vento, leggero,
 respira lento
 e lascia la sabbia attaccata alla terra, 
mentre il sole, schermato dalle nuvole, 
ci lascia respirare.
Che luce quassù
 che silenzio: i pensieri ordinati
 sono vuoti, 
il cuore, affaticato,
 si riposa, 
solo lo sguardo,
 calmo,
 si sofferma sulle dune,
 le creste, 
i cespugli gialli che feriscono le mani, i piccoli insetti che camminano veloci.
Un sogno di dune rosse
 invade la mente
, gioca con i profumi, il vento, 
il mio cuore.
Ti appartengo vento, 
quando soffi leggero 
o quando, brusco,
 sposti il mio corpo; 
ti appartengo, vento,
 quando porti la sabbia 
e giochi con la luce . . .

raccontami vento,
raccontami le tue storie.

Ti ascolto.

Sossusvlei, 4 novembre 2015, sera.