HA, HA, HA , HA, HAAAAAA

rise il vento divertito, tuffandosi tra le vele

e girandosi beffardo, per prendersi gioco della mia inesperienza .

* * *

Ripeti per dieci volte ! “, la voce del mio istruttore non ammetteva repliche. Il nodo paletto è uno dei più semplici, ma chissà perché continuavo a sbagliare . Così, seduta a prua, con il sole di primavera che mi faceva sudare,  ripetevo il mio nodo, senza sapere se più tardi sarei riuscito a farlo di nuovo . “… otto, nove, dieci, finito …“, raggiunsi lo skipper a poppa, i piedi ben saldi sul pagliolato, le mani sul timone, il vento contro la mia faccia, libera di veleggiare verso Salò e con il sorriso del principiante stampato in faccia. “Poggia“, mi disse , “Cristina, poggia …”  ma io non udì perché la luce, il vento, la primavera, lo scivolare sicuro della barca sull’acqua mi coccolavano e mi distraevano. E’ così che lo sentì, sì, arrivò diritto contro la prua, fece tremare le vele, che, sgonfie, fermarono la barca che io non governavo più; fischiò, mi scosse, mi passò sopra la testa e se ne andò alle mie spalle, ridendo beffardo e lasciando che la barca, di nuovo in asse, solcasse le acque del lago leggera e decisa. Così ci presentammo, il vento e io, e io gli promisi maggiore concentrazione.

Lezione numero uno: mai distrarsi … soprattutto se sei un principiante !!